Assicurano il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all’edificio: sono le case passive, capaci di massimizzare l’efficienza energetica e coprire la maggior quota dei fabbisogni energetici degli edifici attraverso flussi di caldo e freddo tratti dall’ambiente esterno.
E sono sempre più gli edifici di questo tipo. Nate in Svezia, le case passive sono diffuse soprattutto in Germania, Austria, Olanda e Paesi del Nord Europa. E anche le istituzioni hanno deciso di seguire il trend: proprio in Austria, ad esempio, dal 2015 la casa passiva è lo standard prescritto per tutti gli edifici. Ma di esempi e testimonial, in giro per l’Europa, se ne possono citare diversi, a cominciare dall’Energon a Ulm: completato nel 2012, è un edificio futuristico diviso in 4 piani che possiede complesse caratteristiche strutturali e dettagli che lo rendono un esempio ottimo di edificio passivo.
La definizione di “passiva” per l’abitazione deriva dal fatto che la somma degli apporti passivi di calore dovuti all’irraggiamento solare, trasmessi dalle finestre e il calore prodotto all’interno della struttura da elettrodomestici e persone residenti, sono quasi sufficienti a bilanciare eventuali cali termici della stessa struttura nel periodo invernale. Gli edifici passivi possono essere realizzati in ogni materiale da costruzione: legno strutturale, mattone, cemento armato e, inoltre, cresce il numero di prodotti che usano alimenti, fibre vegetali o materie innovative come materia prima. Tra questi, l’idroceramica, nata dalla combinazione di argilla e idrogel, dotata della capacità di mantenere la temperatura costante (anche fino a 5 °C in meno) negli ambienti interni rispetto agli esterni. Tutto grazie alla struttura dell’idrogel, in grado di assorbire acqua e umidità fino a 500 volte il suo peso, e di rilasciarla lentamente, favorendo, quindi, il rinfrescamento dell’edificio.
Unendo le caratteristiche di evaporazione degli idrogel con la massa termica e la capacità di controllo dell’umidità della ceramica e del tessuto in argilla, si è giunti a creare questa sostanza composita, particolarmente sensibile sia al calore che all’acqua. A Barcellona, presso l’Institute for Advanced Architecture, hanno così creato questo materiale composito sensibile al calore e all’acqua. La soluzione proposta è un sistema di evapotraspirazione passiva in grado di abbassare la temperatura di uno spazio interno di 5 °C: una ulteriore evidenza dell’efficienza energetica della casa passiva. I vantaggi in termini di consumo energetico sono, infatti, considerevoli: in media, una casa passiva consuma il 90% in meno rispetto alle case tradizionali e circa il 75% in meno rispetto alle nuove case costruite secondo la regolamentazione termica attuale. Vantaggi e benefici per tutti, con una ricetta vincente: benessere termico, tagliando le emissioni.