Verde verticale da esterno e da interno
Il giardino verticale nasce per l’esterno, ma è facilmente adattabile anche agli interni. Naturalmente, tra l’uno e l’altro ci sarà una grossa differenza botanica. Per un verticale da interno si sceglieranno piante esotico/tropicali che tollerano una capacità luminosa leggermente inferiore all’esterno. Se la luce è veramente poca, si interverrà con lampade a LED o a ioduri metallici costruite appositamente per permettere alle piante di fare la fotosintesi clorofilliana.
Piccole accortezze: va fatta attenzione a proteggere in modo adeguato il muro che ospiterà il giardino.
Un consiglio è prevede un foglio bugnato di polipropilene interposto tra muro e struttura verticale. L’acqua d’irrigazione andrà centellinata con perizia ed indirizzata in un apposito contenitore o direttamene in fogna. A monte, ci dovrà essere un approvigionamento di acqua adeguato alle essenze scelte.
Il tutto deve prevedere un accorto rispetto dei materiali d’arredamento (non si posizionerà un giardino verticale nei pressi di un antico arazzo, per ovvie ragioni di umidità).
Detto ciò, in esterno diventerà un gioco da ragazzi.
Esternamente il progetto botanico sarà condizionato in base all’esposizione. Mentre buona parte delle piante che solitamente vengono poste al sole possono tollerare anche un’esposizione a Nord, quelle che nascono come piante da ombra, non tollerano un’esposizione a Sud.
In esterno può capitare facilmente che le pareti da arredare a verde siano di altezza considerevole. Si può prevedere un rompi-tratta dei moduli ogni 10 metri di altezza così da ripartire il peso della struttura in modo omogeneo su tutta la parete ospite.
Verde verticale – come irrigare
Non si può costruire un giardino verticale senza impianto d’irrigazione.
Esistono diversi sistemi per costruire un verde verticale, alcuni anche molto diversi fra loro. C’è, però, una cosa che accomuna tutti i sistemi: un impianto d’irrigazione automatizzato.
“Automatizzato”, perché, mediamente, deve avere consensi per l’apertura delle valvole dalle quattro alle sei volte al giorno. L’acqua deve essere centellinata (ne va data poca e spesso), in modo da sprecarne il meno possibile (sprecare acqua in un verticale vuol dire sprecare sostante nutritive), e, nello stesso tempo, non deve mai venire a mancare. Una giornata senza irrigazione potrebbe compromettere l’intero lavoro.
Si possono prevedere ali gocciolanti orizzontali precucite nel modulo e distanziate di 70 cm l’una dall’altra. Verranno, poi, collegate a delle elettrovalvole gestite da una centralina, che verrà programmata in modo da cedere più acqua in alto e poca in basso, per ovvie ragioni di gravità.
Da poco esiste in commercio una centralina con controllo remoto. In sintesi, una SIM telefonica permette di ricevere allarmi per una mancata irrigazione. Con questo sistema si può estendere la garanzia delle piante fino a due anni.
Sistemi di concimazione
Esistono due sistemi affidabili di fertilizzazione:
- un dosatore automatico che funziona per l’effetto “Venturi”: al passaggio dell’acqua pura, viene miscelato un liquido a base di sali minerali e distribuito mediante l’impianto d’irrigazione (fertirrigazione);
- tablet di concime avvolto a lentissima cessione da inserire nelle tasche del modulo.
Spesso si tende a preferire la seconda soluzione, in quanto, una volta distribuito il concime, si ha la certezza che per otto/nove mesi non ci si debba più pensare.
Manutenzione del verde verticale
Non si può generalizzare, ma in fase di progettazione si devono tenere presente alcune cose, che, se ben sposate tra loro, permettono di effettuare una sola potatura annuale.
La manutenzione non può essere affidata ad un neofita. Neppure un giardiniere tradizionale, se non guidato da un esperto, può permettersi di mettervi mano senza fare danni. Quindi, il consiglio è di farlo fare direttamente al costruttore, il quale dovrà essere ben attrezzato.
Logico che il manutentore si organizzerà in modo che, una volta piazzato, oltre alla potatura, possa eseguire anche la concimazione. Non si escludono manutenzioni straordinarie. Infatti, sporadicamente, si potrebbe verificare la necessità di intervenire per piccoli aggiustamenti delle fronde o la rimonda delle foglie secche. Per quest’ultime operazioni non occorre tanta perizia.
Il ruolo del committente (il padrone di casa o chi per esso) è fondamentale: nessuno meglio di lui può esercitare un controllo visivo quotidiano. Al minimo allarme, avviserà immediatamente il costruttore.
Per informazioni, si invita a consultare il sito di Portale del Verde.
Illuminazione artificiale
Un giardino verticale può vivere e crescere bene in ambienti interni, grazie anche ad una corretta illuminazione. Le lampade che si installano rivolte verso le piante, infatti, riproducono lo spettro solare per provocare la fotosintesi clorofilliana.
Intensità di luce
Per mantenere bello e sano il giardino verticale è molto importante conoscere il livello di luce di cui necessita. L’intensità luminosa dipenderà dalle tipologie di piante che compongono il giardino e dalla dimensione di quest’ultimo. Generalmente, piante come le felci non hanno bisogno di molta luce, mentre le orchidee o le piante fiorite richiedono, invece, la massima intensità di luce possibile.
Le lampade
Esistono diverse tipologie di lampade per l’illuminazione delle piante in interno, come, ad esempio, le lampade al sodio (lampade HPS), adatte per la coltivazione idroponica. Contraddistinte da una luce color rosso e arancione chiaro, queste lampade favoriscono, in particolare, il momento della fioritura. Negli ultimi anni, le lampade al sodio vengono utilizzate anche come fonte di luce per tutte le fasi della crescita delle piante. Tuttavia, le lampade agli ioduri metallici (MH), che hanno uno spettro luminoso con una concentrazione più alta di raggi blu e violetti, sono specificamente indicate per la fase di crescita vegetativa. Anche le lampade a fluorescenza sono adatte nella fase germinativa e vegetativa, anche se con una resa minore. Infine, le lampade a LED sono l’ultima trovata nel campo della coltivazione indoor. Possono essere a spettro combinato, ovvero adatte a coprire l’intero ciclo di vita delle piante. La scelta della tipologia di lampada dipenderà dalle caratteristiche tecniche di quest’ultima e dall’opinione del progettista.
Come ottimizzare l’illuminazione
Per ottimizzare la quantità di luce per far vivere il giardino verticale, è opportuno circondare le piante su superfici riflettenti. Per questo, è preferibile collocare il giardino verticale su di una parete bianca, poiché il bianco è un colore che riflette bene la luce.