Tratto da Infobuildenergia.

Inviata a Bruxelles la proposta del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e del Ministero dell’Ambiente del Piano nazionale integrato per l’Energia e Clima, come richiesto dal Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio 2016/0375 sulla Governance dell’Unione dell’energia.

Gli obiettivi fissati nel Piano, una volta approvato, saranno vincolanti per l’Italia, nel 2024 potranno essere revisionati solo al rialzo.

Il Piano prevede che entro il 2030 il 30% dei consumi finali lordi di energia sia coperto da fonti rinnovabili, in linea con il target fissato per il nostro Paese dall’UE e il 21,6% nei trasporti, percentuale superiore al 14% fissato dall’Unione.

Inoltre, nel Piano è prevista una diminuzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43%, a fronte di un obiettivo UE del 32,5%, e la diminuzione dei GHGs (Green House Gases, gas ad effetto serra) rispetto al 2005 per tutti i settori non ETS (Enti del Terzo Settore) del 33%, ovvero il 3% in più rispetto a quanto previsto da Bruxelles.

Nella nota del MiSE si legge che il Piano, che guiderà nei prossimi 10 anni la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’UE, comprende 5 ambiti principali: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività.

Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia Davide Crippa ha sottolineato che si tratta di uno strumento molto importante, che permetterà all’Italia di raggiungere gli obiettivi per il clima e l’ambiente, ma che, per riuscirci, avrà bisogno del sostegno e della collaborazione attiva da parte di tutti gli stakeholders, sia nella fase di predisposizione che di realizzazione. Il Ministero, infatti, intende avviare una consultazione con tutte le parti interessate, comprese le parti sociali, attraverso la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), che dovrà esaminare l’impatto ambientale del Piano nel corso del 2019, e tavoli tematici di lavoro.

Molto soddisfatto il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che sottolinea che l’attuazione del Piano consentirà al nostro Paese di lasciare le fossili: «L’uscita dal carbone, al più tardi nel 2025, le rinnovabili al 30% nel 2030, la riduzione dei consumi energetici del 43% al 2030 sono degli impegni concreti e non un libro dei desideri».