Tratto da Rinnovabili.

Quale sarà il ruolo delle biomasse italiane nella ripartenza nazionale? E quali strumenti ha in programma il Governo per tutelare e far crescere ancora il settore? Le associazioni di settore sono partite da queste domande per redigere un documento unitario che fosse di stimolo alla politica. AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, EBS, Associazione italiana dei produttori di Energia da Biomasse Solide, Elettricità Futura, la principale Associazione del mondo elettrico italiano e FIPER, Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, hanno unito per la prima volta le loro voci in un manifesto condiviso e hanno chiesto al Governo di rimettere al centro dell’agenda politica il comparto delle bioenergie.

Nel Manifesto “Proposte per la continuità e lo sviluppo degli impianti a biomasse legnose”, il gruppo auspica azioni concrete, a partire dall’emanazione dell’atteso “DM FER2”, ma, più in generale, di provvedimenti, correlati all’attuazione del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) e del Green Deal europeo, che siano in grado di riconoscere il necessario sostegno ad un settore in grande sofferenza. Secondo le firmatarie, in mancanza di provvedimenti, le difficoltà attuali nel realizzare nuove iniziative, nonché la progressiva dismissione di un parco impianti ancora performante, renderanno ancora più difficile traguardare gli obiettivi prefissati.

“In questa delicata fase di ripartenza per il nostro Paese, la produzione di energia da biomasse (termica, elettrica, climatizzazione) assicura lo sviluppo delle filiere locali, con benefici ambientali, sociali ed economici: dalla gestione e manutenzione del patrimonio forestale, alla valorizzazione dei terreni marginali e all’impiego dei sottoprodotti fino alla redistribuzione del reddito sul territorio”, si legge nella nota stampa. “Inoltre, nella produzione di tecnologie e servizi per il settore delle biomasse italiane, l’industria nazionale esprime realtà dinamiche e innovative”.

Infine, la programmabilità caratteristica di questa fonte e la possibilità di impiegarla per tutti gli usi energetici, sia in applicazioni utility scale che residenziali, la rendono particolarmente utile nella transizione verso un modello caratterizzato dalla diffusione di fonti intermittenti e di soluzioni di generazione distribuita basate sull’interazione tra produttori-distributori-consumatori (comunità energetiche).

È, quindi, necessario, ora più che mai, puntare su questa filiera attraverso un contributo più ambizioso di quello proposto dal PNIEC.